Vino

Tipico del territorio

Scoprite il mosaico eccezionale dei vitigni della più importante regione vinicola svizzera. Famoso per la raffinatezza dei suoi Grand Cru, sul proprio territorio il Vallese vanta anche il vigneto più alto d’Europa. Baciato dal sole e accarezzato dalla purezza delle acque alpine, questo angolo di paradiso dà origine a vini unici e rappresenta una destinazione enoturistica indimenticabile.

  • Fatti e cifre

    52,5 milioni di kg

    di uva raccolti nel 2018 (31 milioni di uva rossa, 21,5 milioni di uva bianca)

  • Fatti e cifre

    55 vitigni

    (31 bianchi e 24 rossi) coltivati nel Vallese

  • Fatti e cifre

    80 000 vigneti

    sparsi per tutto il Vallese

  • Fatti e cifre

    370 cantine
  • Fatti e cifre

    4795 ettari di vigna

    che corrispondono allo 0,9% del territorio

Vitigni vallesani

Fendant (Chasselas)

In nessun altro luogo, il Chasselas dà vita a un vino così pregiato e complesso come in Svizzera. Denominato Fendant nel Vallese (perché la buccia di quest’uva si fende tra le mani quando è matura), è un vitigno precoce e vigoroso. Il suo profilo aromatico delicato e cristallino lascia ampio spazio alle note floreali, fruttate o minerali conferite dall’ambiente. Spesso leggermente frizzante, sempre brioso e leggero, il Fendant è il vino da aperitivo per eccellenza.

Petite Arvine

Il Petite Arvine è il grande vino bianco vallesano per antonomasia. Considerato esclusivamente vallesano dal 1602, è delicato, sensibile al vento e di maturazione tardiva. Il Petite Arvine necessita delle migliori esposizioni, preferibilmente non troppo aride. I suoi vini assumono molteplici qualità: si presentano secchi e nervosi, con aromi di glicine e pompelmo, o ancora leggermente morbidi, con note di confettura di rabarbaro. Al palato, tutte le varietà si caratterizzano per la spiccata vivacità e una nota delicatamente salata – autentico segno distintivo del Petite Arvine.

Heida (Païen o Savagnin Blanc)

Quando si parla di Heida (nome originario dell’Alto Vallese) o di Païen, ci si riferisce alla denominazione vallesana del vino bianco ottenuto dal vitigno Savagnin, anche chiamato Traminer. Originariamente coltivato sui pendii di Visperterminen, a più di 1100 m di quota, l’Heida si distingue per la straordinaria gamma di note agrumate e di frutta esotica. Questo vino è un connubio di vivacità, tonicità e corposità.

Cornalin

Citato per la prima volta in Vallese all’inizio del XIX secolo, tardivo nella maturazione, capriccioso e difficile da lavorare, il Cornalin vanta un fantastico color ciliegia, impreziosito da qualche riflesso viola più scuro. Si caratterizza per il gusto fruttato fuori dal comune, il temperamento sfacciatamente giovane e il corpo a un tempo slanciato, tonico e molto fresco. È senza dubbio il più grande vino rosso del Vallese, con le sue note speziate di chiodi di garofano e fruttate di ciliegia nera. Dopo che la sua foga è stata placata col passare degli anni, assume una patina spiccatamente raffinata e nobile.

Humagne Rouge

Giunto in Vallese attraverso il Colle del Gran San Bernardo, l’Humagne Rouge rappresenta, dopo il Cornalin, il secondo grande vino dalla forte identità vallesana. Vigoroso e dalla maturazione tardiva, l’Humagne Rouge produce cuvée dal carattere assai temprato e seduce con un profilo aromatico di frutti selvatici, sottobosco, corteccia e violetta. Dapprima morbido al palato e più ristretto nel finale, è un vino da veri intenditori, da bere appena prodotto o dopo tre-cinque anni in cantina.

Syrah

Introdotto nel 1926, il Syrah del Vallese dà vita a un vino color porpora, ricco di tannini pregiati. Questa varietà si caratterizza per le magnifiche note di spezie, pepe nero e frutti di bosco. Vigorosa e nobile, ha un potenziale di invecchiamento che va dai cinque ai dieci anni per le migliori annate.

Pinot Nero

Introdotto a metà del XIX secolo allo scopo di rendere più dinamica la viticoltura vallesana, all’epoca in una fase di transizione, il Pinot Nero rappresenta attualmente il vitigno più diffuso nel Vallese. Bisogna dire che il Pinot Nero, vitigno precoce in grado di resistere efficacemente alla siccità e al freddo, non poteva che avere successo in questo cantone. Esso dà origine a vini dal carattere assai variegato, testimoni della grande diversità dei territori. Utilizzato insieme al Gamay per l’elaborazione del Dôle, gli dona corposità, raffinatezza ed eleganza.